Un interessante editoriale di Paola Ficco sulla rivista "Rifiuti" ed. Ambiente sintetizza chiaramente quale è il vero problema italiano per l'applicazione di concetti e norme ben noti all'economia ed alla giurisprudenza : la burocrazia!!!
"Fenomenologia del gestore a parte, resta il fatto che ci si ostina a chiamare "rifiuto" quello che la logica e l'economia vedono come "non rifiuto". E così (ri)nasce l'acqua calda spacciata per una nuova grande scoperta : l'Economia Circolare. Anche l'Italia intona questo peana, come se non ricordasse che lo fa da sempre per un motivo molto semplice : non ha materie prime."
Nel giugno 2018 l'Europa approverà in via definitiva il "pacchetto economia circolare" che prevede la modifica a ben 4 direttive e che stravolgerà l'impianto normativo in materia di rifiuti.
"Per i rifiuti urbani si griderà fatalmente al miracolo.Il problema, invece, saranno come sempre i rifiuti speciali che non ce la faranno ad uscire dal ghettizzante concetto di "rifiuto". [...] Non sarà un problema di materiali, ma di burocrazia.E di questo abbiamo contezza ventennale : il DM 5 febbraio era un inizio virtuoso e tutto italiano di economia circolare, e molte delle oltre 100 Provincie italiane, con fredda ebbrezza distruttiva, ne hanno fatto brandelli."
L'appello accorato ai funzionari affinché non ostacolino questo importante passaggio culturale ed economico, relegando e condannando l'Italia al paese dell'immobilismo, e invece sfruttino questa possibilità per essere olio che lubrifica ed agevola il processo e controllori irreprensibili verso chi sbaglia.
In fondo un mondo più sostenibile è convenienza e desiderio per tutti
http://www.reteambiente.it/news/31282/economia-circolare-e-rifiuti-il-banco-di-prova-de/